E' un dubbio amletico che, prima o poi, assale anche il ciclista urbano più incallito. Alla bicicletta classica ci si affeziona. L'hai scelta, modificata a tuo piacimento, ti ha accompagnato per migliaia di chilometri nelle avventure più incredibili. La e bike, ha però il fascino del comfort, rende possibili distanze e percorsi solitamente più difficili o proibitivi, costa un bel po' ma va di moda, ha design e tecnologie accattivanti. Che fare?
Ho iniziato a pedalare in città nel 2008. Da allora ho avuto 6 bici: 5 muscolari e una ebike.
La penultima, una ebike Atala b-ride che ho usato un anno intero. Ma, a dispetto del nome (bride, sposa), non è scattata la scintilla. Niente da dire sulla bici in sé. Motore centrale Bosch, autonomia di una settimana, freni perfetti ma nonostante le prestaizioni e l'innegabile aiuto della pedalata assisitita, pedalare con la ebike non mi rendeva felice. L'osservazione che più ho sentito in giro è: anche io preferisco la muscolare ma sudo troppo per andare in ufficio.
Nel libro c'è qualche paragrafo che affronta questo tema. Con qualche accorgimento si riduce al minimo il rischio 'sudore' eccessivo. Certo alimentazione e forma fisica giocano anch'essi un ruolo, non è sempre colpa della bicicletta se sudiamo in eccesso.
Ecco i punti dolenti che mi hanno fatto propendere per un ritorno alla bici muscolare.
1) peso eccessivo che rende il bici + treno un calvario visto che le stazioni non sono per nulla accessibili
2) eccessiva velocità: viaggi sempre tra i 20 e 30 all'ora che da un alto, specie ai semafori è un bene, dall'altro date le strade di Roma e gli automobilisti stressati, la guida diventa troppo impegnativa e faticosa. Quello che risparmi in energia a pedalare, lo spendo nel controllo della bici.
3) troppi accessori. Uno dei vantaggi della bici è il door to door. Parti, arrivi, chiudi la bici e via. Con un ebike, sempre a rischio furto, ti devi portare dietro catene pesanti, stacca la batteria, stacca il computerino, attacca il computerino, riattacca la batteria... io te la tajerebbe sta batteria.
A parte gli scerzi ed in poche parole, scomodità e complicazioni inutili, rendono l'uso della bici scomodo, simile ad un motorino.
3) sensazioni di guida e manobrabilità. Un telaio in acciaio di 10 kg e le componenti scelte con cura, come corona 34/50 e cassetta 11/23 a 9 rapporti, pedali flat comodi e larghi, leve dei freni aggiungtive sul manubrio
Ho deciso di tornare a pedalare gioisamente una Kona Honky Tonk del 2016, perfetta in tutte le sue caratteristiche. Gemotria del telaio in acciaio Reynold, rapporti, manubrio. Faccio un po' più di fatica e viaggio un poco più lento ma ne ricavo molta felicità. Una bici conviviale avrebbe detto Ivan Illich.