Nel 1973, subito dopo la pubblicazione del Rapporto Brundtland sullo sviluppo sostenibile, Ivan Illich pubblica questo saggio che critica la dipendenza moderna dall’automobile e la sua imposizione tecnocratica sulla mobilità umana (KULT Underground, Tracce Fresche). La bicicletta emerge come alternativa luminosa: semplice, a basso consumo, inclusiva e profondamente umana.
Elogio della bicicletta non è solo un inno ecologista: è una critica culturale radicale. Illich ci invita a riscoprire un rapporto rispettoso con il tempo, lo spazio e gli altri. La bicicletta diventa sintesi di libertà, convivialità e sostenibilità, capace di modellare un mondo più umano ed equilibrato — a ogni pedalata.
Velocità e tempo umano
Illich sostiene che oltre una certa velocità, il guadagno personale si traduce in “consumo” del tempo altrui: i veicoli motorizzati creano distanze che solo loro possono colmare, generando disuguaglianze.
Efficienza spaziale ed energetica
La bicicletta occupa poco spazio — si possono parcheggiare 18 biciclette nell’area di un’auto — e permette di muoversi più rapidamente per chilometro, consumando pochissimo tempo, energia e spazio
Mobilità democratica
Il ciclista controlla la propria energia e si muove senza escludere altri. La bicicletta estende il raggio d’azione individuale senza ingrigire o sopraffare l’ambiente urbano
Crisi industriale vs. maturità tecnologica
Illich contrappone la “sottoattrezzatura” (povertà di trasporto) e la “sovraindustrializzazione” (dipendenza energivora), auspicando un paradigma post-industriale in cui la bicicletta contribuisca a una mobilità equilibrata, equa e sostenibile.
Dimensione simbolica e poetica
Franco La Cecla, nella postfazione, rafforza la critica dell’automobile come protesi/status symbol, modellata sull’ansia di controllo e separazione dal mondo. La bici, al contrario, favorisce l’incontro e la riconquista dello spazio pubblico (Tracce Fresche).
Il tema della sicurezza stradale è cruciale, in particolare per tutti i soggetti deboli che utilizzano la strada: ciclisti e pedoni prima di tutti. Questo sito è una fonte di informazione utile per comprendere la dimensione del fenomeno.